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«Soccorso Cristiano per i Diritti Civili Maria Bombaci Onlus» è un ente associativo che esercita – senza scopo di lucro e per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale – attività di promozione e tutela dei diritti umani, civili e sociali, con particolare attenzione all’accoglienza umanitaria e all’integrazione sociale dei migranti.
«Soccorso Cristiano» intende concorrere – attraverso l’affermazione dei diritti civili delle persone e la difesa dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in campo economico, sociale e culturale – all’attuazione del Magistero sociale della Chiesa Cattolica, nel convincimento che nessun diritto umano è sicuro se non è assicurata la tutela di tutti i diritti.
L’Ente ispira la sua azione al principio, affermato dal Concilio Vaticano II nel Decreto sull’Apostolato dei Laici («Apostolicam Actuositatem»), che non deve essere dato per carità ciò che è già dovuto per giustizia e ricerca la collaborazione di ogni forza sociale per promuovere una cultura dei diritti civili che investa le coscienze.
È un diritto civile quello alla salute, che comprende il diritto alla sicurezza del lavoro.
È un diritto civile quello al domicilio, che comprende il diritto alla casa.
È un diritto civile quello alla sicurezza sociale, che comprende il diritto a che siano provveduti mezzi di sostentamento per i malati, per gli anziani, per gli invalidi.
È un diritto civile quello dello straniero all’inviolabilità dei diritti dell’uomo e alla pari dignità sociale, in conformità delle leggi interne e internazionali.
È un diritto civile quello alla libertà di azione giudiziaria. Grande funzione sociale del Sindacato è stata quella di rendere effettivo a tutti i lavoratori l’accesso alla giustizia del lavoro.
È un diritto civile quello all’istruzione, che comprende il diritto alla formazione professionale e, più in generale, il diritto dei capaci e meritevoli a che siano loro forniti i mezzi economici per effettuare gli studi.
Nello stato dell’evoluzione tecnologica e nell’assetto attuale del mercato del lavoro ‑ interno e internazionale ‑ non basta il Sindacato a tutelare con efficacia i diritti e gli interessi dei lavoratori in quanto persone.
Chi oggi è lavoratore dipendente quasi sicuramente non lavorerà per sempre, non lavorerà sempre nello stesso posto, non farà sempre lo stesso lavoro; chi oggi non è lavoratore dipendente (perché studia, perché si forma, perché si aggiorna, perché dedito ad attività autonome, perché occupato nel sommerso o disoccupato) potrebbe lavorare domani, magari al posto di chi oggi è occupato.
Pensare di edificare le formazioni sociali attorno agli interessi e non ai valori significa, nel nuovo assetto del mondo del lavoro, predisporle alla dispersione, perché i soli interessi, che mutano col mutare della posizione sociale degli individui, non possono più fungere da collante.
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